LA GABBIA DA CUI FUGGIRE

Nel 1895, con l’aiuto dello zio monsignor Giuseppe M. Marella, Olinto si trasferisce a Roma ed entra nel Seminario Romano. Lì si scontra con una mentalità chiusa, incapace di assecondare l’impeto e il desiderio di intervenire contro le ingiustizie sociali – soccorrendo le masse operaie e contadine e sottostando ai principi di carità e uguaglianza sanciti nel Vangelo. Così il Seminario diventerà fin da subito una vera e propria gabbia.
Il giovane Marella, insieme ad altri audaci chierici, divorano sottobanco i testi di Loisy, Tyrrel e Blondel, autori allora proibiti dal Sant’Uffizio in quanto rivoluzionari e scomodi ad una Chiesa troppo chiusa in se stessa in un mondo in vertiginosa trasformazione.
In questo contesto, cresce in lui la convinzione che un intervento efficace verso chi ha bisogno debba essere fatto uscendo da quella gabbia, al fianco della gente che ha bisogno. Il 6 marzo di 1902 sul registro del Seminario si evince la seguente nota: “ha lasciato il Seminario il secondo anno (di teologia) per salute e desiderio di maggior libertà”.
Profondamente leale con questo desiderio, Olinto non si allontanerà mai dalla propria strada vocazionale e di fatto diventerà sacerdote il 17 dicembre 1904 celebrando la prima messa nella sua città natia.
condividi su