25 Marzo 2021

Il virus Covid-19 si è portato via una presenza molto significativa di Bologna: Padre Gabriele Digani. E per una incredibile coincidenza, Padre Gabriele se ne va proprio nei giorni in cui si sta girando il film sulla vita di Padre Marella. Da lassù potranno godersi insieme, quando sarà stata ultimata, la pellicola con la trama dell’incredibile storia di cui si sono passati il testimone.

La Diocesi di Bologna-Commissione Diocesana per la Pastorale Sociale e del Lavoro realizzerà, alla luce del 50° anniversario della sua morte e della sua imminente beatificazione, un mediometraggio su Padre Marella.
La pellicola, intitolata LA SORPRESA – L’eccezionale storia di Padre Marella e ambientata in una Bologna che cerca, come meglio può, di resistere allo strazio del secondo conflitto mondiale, narra la storia di due ragazzi, Ivo e Anna, accolti in giovane età come figli da don Olinto Marella.
Attraverso gli occhi dei due giovani la storia farà conoscere o richiamerà alla mente la figura del sacerdote-professore che, con l’indimenticabile cappello, ha offerto alla città un contributo di cui ancora oggi essa beneficia. Ma soprattutto sarà lo specchio della sua grande umanità, esempio per tutta l’umanità, in questo momento più che mai. Il docufilm inizierà con l’incontro, dapprima tutt’altro che semplice, fra il sacerdote e Ivo, giovane orfano di strada che vive di espedienti.
Nella casa in cui Padre Marella lo accoglie, qualche tempo dopo arriva Anna. Tra loro nasce un rapporto che non rispamierà sorprese, né a loro, né a colui che ha fatto loro da padre. Nella pellicola non mancheranno scorci sul centro storico e sull’edificio di via San Mamolo, sede del rifugio per ebrei sottratti alla persecuzione razziale, soldati fuggiaschi e partigiani cui Padre Marella, in sella alla sua instancabile bicicletta, porta quotidianamente i viveri raccolti con la questua ai mercati.
Il progetto, affidato nella regia a Otello Cenci che curerà anche la sceneggiatura insieme a Giampiero Pizzol, sarà un vero e proprio laboratorio cinematografico in cui verranno chiamati a raccolta numerosissimi giovani in veste di attori, costumisti, truccatori ecc. che potranno così conoscere e apprezzare la figura del sacerdote-professore, condividendo fra loro i principi di altruismo su cui si è basata l’esistenza di questo grande uomo.
Su questo sito verranno pubblicati, tempo per tempo, gli aggiornamenti sullo stato di avanzamento del progetto.

La sospensione dal sacerdozio

Nel 1909 accade un fatto che segnerà profondamente la vita di Don Olinto.

A seguito della sua elezione al Parlamento italiano, nel 1909 Papa Pio X scomunica Romolo Murri, sostenitore dell’impegno dei cattolici nella politica italiana contro la condizione di povertà culturale, morale e materiale del popolo.

Il giorno in cui Murri bussa alla sua porta, don Olinto lo ospita con affetto, ben sapendo che questo gesto di carità gli costerà la sospensione a divinis dal sacerdozio; fatto che avviene ad opera del vescovo Antonio Bossoni.

Pur essendogli negata la celebrazione della messa e dell’eucarestia, in Olinto il proprio sogno di carità verso i deboli continua a zampillare.

Volendo mantenere aperto il Ricreatorio Popolare continuando a sembrare un sacerdote, quando vede dell’armadio una marsina nera appartenuta al padre, Olinto se la fa mettere in misura dalla madre e la indossa.

Nonostante qualcuno vedendolo rida, lui risponde che, così vestito, continuerà a operare il bene che stava facendo quando era ancora prete.

La ‘chiamata alle arti’ è terminata. Vi terremo aggiornati

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